Category: cultura?!

cattolici-non-cattolici

Non avrei saputo dirlo meglio. 

Secondo la Chiesa Cattolica, tanto per fare i primi tre esempi che mi vengono in mente, è vietato fare sesso al di fuori del matrimonio, usare gli anticoncezionali, convivere "more uxorio". Eppure io conosco un sacco di persone che trombano allegramente prima delle nozze, adoperano regolarmente il preservativo o la pillola, dormono insieme preoccupandosi di sposarsi se e quando gli garba, e ciononostante si professano cattolici: né, a quanto mi risulta, qualcuno si prende la briga di estrometterli da un consesso del quale, con ogni evidenza, infrangono apertamente le regole un giorno sì e l’altro pure. A questo punto, per favore, mettiamoci d’accordo: o ci diciamo chiaramente che il cattolicesimo è una religione con dei precetti che possono essere indifferentemente rispettati o non rispettati a seconda di come girano i coglioni ai loro destinatari, e allora quando il papa ne spara due o tre delle sue non dobbiamo preoccuparci perché si tratta di blandi consigli che lasciano il tempo che trovano; oppure decidiamo che la Chiesa Cattolica ha effettivamente qualche milione di fedeli in meno rispetto a quelli che sostiene di avere, giacché in realtà la maggior parte di coloro che blaterano di appartenervi ne sono fuori con tutte le scarpe, e allora quando il papa ne spara due o tre delle sue dobbiamo preoccuparci ancora meno, perché in realtà le forze su cui può contare sono numerose più o meno quanto un club di appassionati del Subbuteo. Mi pare, però, che alla faccia dell’evidentissimo "tertium non datur" quella prescelta sia un’ingegnosa terza via: si sbandierano divieti e proibizioni come se piovesse, si ignora il fatto che pochissimi li rispettino, e in tal modo si finge di poter disporre di un esercito infinito che in realtà -checché ne dicano quelli che credono di farne parte- non esiste. Che facciamo, iniziamo a contarli davvero o andiamo avanti chiudendo un occhio e moltiplicando?

Preso da QUI.

More

nothing new – re-cycle

Ieri mattina correzione con la prof e Orfina (la correlatrice) che, tra le altre cose, mi dicono che c’è questa mostra al MAXXI che sì. Va bene.
Ieri pomeriggio prendo un treno e faccio un viaggio di due ore e mezza che dire che mi si sono sbriciolate le palle è un eufemismo.
Quindi oggi sono a Roma. E mi son detta cazzo, approfittane che tanto stai in albergo da sola perché *lui* ha un lavoro. Eh, gente seria.

Per cui. Il MAXXI. Parliamone.
Prima di tutto, la struttura l’ha progettata Zaha Hadid. Io non sono mai stata una sua grande fan (e in realtà rifuggo un po’ da tutti gli archistar) e non credo che farò mai opere del genere. Ma a quanto pare se la intende tanto bene con Anish Kapoor, che fa certe cose che meglio se sto zitta.
Comunque. A parte tutte le critiche da *coff coff* esperta del settore, c’è da dire che:
1) l’esterno fa la sua porca figura
2) fa figo camminare negli interni strambi
ma pure che:
1) a un certo punto senti il bisogno di una finestra o un qualsiasi buco che ti faccia respirare aria fresca
2) al secondo piano, lontano dai bagni, c’è puzza di cessi pubblici
3) i veri e propri bagni, che però non puzzano, fanno figo anche loro. Tutti minimal. E in acciaio. Sì, avete capito. Poggerete le vostre beneamate chiappe su un coso grigio e gelido. Brr.

Comunque non è che ci sia andata per Zaha Hadid, anzi. Mi interessava la mostra. Re-cycle. Molto molto bella. Alcune opere mi hanno davvero colpita, ho preso un sacco di appunti. Poi mi spiegate perché non posso fare le foto (neppure alle scritte che spiegano le opere!) nel museo, che io capisco i flash sulle opere d’arte, ma qui ste grandi opere non le ho viste, almeno nella mostra suddetta. Boh. E poi io il flash lo schifo e non lo uso mai!
C’avevo pure la mezza intenzione di comprare il catalogo. Che non è mica uno di quei libroni strafighi con le pagine doppie mezzo centimetro e le foto enormi. No. Però costa 45€. Q u a r a an t a c i n q u e. Non so se mi spiego. E infatti ho deciso che là sta bene.

Piccolo appunto. Roma è proprio bella. Il centro, almeno. E i trasporti pubblici funzionano! Mi piacerà viverci, lo so .

More

oggi ho imparato

Kafka.

Ne vogliamo parlare?
Io di Kafka ho letto poco. Lettera al padre un paio di volte (ahimé). E ora sto leggendo La metamorfosi e tutti i racconti pubblicati in vita. Non l’ho ancora finito e temo ci vorrà del tempo.

Quello che ho imparato da queste -wow- interessantissime letture è che:

  • se scrive Kafka allora è giusto che anche un Fabio Volo qualsiasi possa farlo
  • leggere Kafka è il miglior rimedio contro l’insonnia
  • leggere Kafka ti fa perdere meno tempo in bagno (perché ti annoi e decidi di cagare e lavarti subito dopo, senza perder tempo seduto sul cesso)
  • qualsiasi atto sacrilego contro i libri, è permesso verso quelli di Kafka
  • Kafka aveva seri problemi mentali, oppure
  • Kafka era un fattone di prima categoria

Non credo di aver mai disprezzato di più un autore. E’ più noioso di De Carlo, più vuoto della Meyer, più insensato di… di… non lo so, non mi viene in mente nient’altro di così insensato.

Comunque. Il libro è di mia sorella, e s’è inavvertitamente rotto. Giuro. Ma credo che questo significhi qualcosa. Tuttavia, se lo stomaco me lo permetterà, credo che continuerò a leggerlo fino alla fine.
E’ una sfida. Sono masochista, lo so.

More

Aforisma

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari.
E fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei.
E stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Bertold Brecht

More

omofobia o stupidità?

Ho appena letto un articolo sul blog di Pyxis, e, per l’ennesima volta, ho capito che siamo circondati da persone incapaci. Ma non solo. Si tratta anche di persone intolleranti, di gente che non sa fare 2 + 2, di uomini che non hanno vergogna a mostrare la loro ignoranza.

Leggete questo articolo e scandalizzatevi pure voi: CLICK!

PS: è la prima volta che uso i trackback, spero che fungano bene!

More

da un commento sugli italiani

Trovato per caso, un riferimento ad un commento, fatto da una certa Sandra Bellini.
Non potevo non inserirlo nel mio blog, perché purtroppo ci rappresenta in pieno.

“L’italiano medio è geneticamente un egoista, un traffichino, un evasore fiscale, un razzista, un teledipendente, uno che pensa che gli interessi dello stato siano i propri interessi, uno che non ha mai letto un libro in vita sua, uno che sogna l’arricchimento facile contro tutte le regole del vivere civile, uno che parla per luoghi comuni, uno che racconta barzellette a sfondo sessuale, uno che come ne capisce lui di calcio nemmeno Maradona, uno che butta i sacchetti di plastica in mare ma guai a chi gli sporca la macchina, uno che costruisce abusivamente perché “tanto ci sarà la sanatoria”, uno che chiama “fesso” chi lavora onestamente, uno che passa col rosso, uno che parcheggia in terza fila e poi s’incazza se gli fanno la multa, uno che chiama i poliziotti "sbirri" ma poi è contento se c’è l’esercito in strada perché si sente "più sicuro", uno che al primo posto c’è la famiglia ma poi ha cinque amanti e tre mogli, uno che prende il SUV per andare a comprare le sigarette a 50 metri da casa, uno che sogna l’uomo forte che decida per lui. L’italiano medio è Berlusconi.
Quante generazioni ci vorranno per cambiare l’italiano?”

L’unica soluzione è cambiare noi stessi, e cercare di fare altrettanto con chi ci sta intorno. Dare nuovi insegnamenti ai nostri figli, ai nipoti.
Però nessuno in Italia pensa al bene delle generazioni future. Tutto ciò che ci interessa sono l’io e l’adesso.

More

Star Wars

Ho finito di vedere tutta la serie di Star Wars. Sì, lo ammetto: non avevo mai visto prima nemmeno un episodio. Poi l’hanno trasmesso in tv, e mi sono resa conto che certi film bisogna assolutamente vederli, almeno una volta nella vita.

C’ho messo un po’ per decidere in che ordine guardarli, poi ho scelto per quello di uscita: quindi prima gli episodi 4, 5 e 6, e poi i primi tre. Per non rovinarmi i colpi di scena. Non so se sia stata la scelta migliore, ma tant’è.

Tutti detestano i nuovi episodi, si sa. Io invece li ho trovati essenziali per capire i successivi: secondo me aggiungono tanto, e sono ben fatti. Il cast mi è piaciuto molto, anche se denota la sempre più marcata tendenza a scommettere soprattutto sulla bellezza degli attori (i film di oggi, imho, si basano molto su quello!).

Comunque, ho amato molto l’episodio 3. Mi è sembrato un po’ il fulcro di tutta la storia, che unisce il passato col futuro. Ma soprattutto, è quello che mi ha emozionata di più (ho frignato senza ritegno: per fortuna l’ho visto da sola in stanza!). Il giovane Anakin a tratti era davvero un rompiscatole, testardo e orgoglioso (sembra me!), altre volte un amabile adolescente innamorato. Sapere che non ci sarebbe stato un lieto fine per lui e per Padma è stata una vera tortura!

Insomma, io ho amato Anakin. Con i suoi pregi, ma anche coi suoi difetti. Continuo a dire che è un cretino e che un (uno?) jedi non può farsi abbindolare così, ma Ani l’ho decisamente preferito al figlio Luke: più umano, in lui non si nota quasi mai la pace interiore propria di un jedi. Forse, semplicemente, lh’ sentito più simile a me! <3

More

14 Dicembre 2010 – Roma

Sveglia alle 04:50. Praticamente ho dormito meno di tre ore. Colpa mia. Levataccia. Per fortuna avevo già preparato tutto. Lavata. Vestita. Non avevo voglia di uscire di casa, era notte. Era buio. Per la strada nessuna auto, nessun pedone. Manco un cane. Vesuviana. Da Garibaldi al parcheggio Brin la strada non è molta ma come al solito il senso dell’orientamento non è stato il mio forte. E ho preso le vie meno battute, più solitarie. Alla prima edicola ha chiesto indicazioni. La signora, preoccupata, mi ha chiesto "vai da sola? ora? a piedi???", le ho spiegato che ero anche in ritardo (erano le 06:50) e lei mi ha comunque consigliato di prendere un pulman, se l’avessi incrociato durante il tragitto. Mi ha spiegato dove andare e ci ha tenuto a precisare che la strada era veramente isolata e pericolosa. Ma me ne sarei accorta da sola. Dopo un paio di minuti, noto una camionetta della Polizia Municipale. Un po’ erano dietro di me, un po’ erano avanti… praticamente mi seguivano! Uno dei due poi mi ha chiesto dove stavo andando, così mi han praticamente scortata. Erano stati fermati dall’edicolante e indirizzati da me! <3 Una signora troppo gentile, come non se ne trovano da tempo! Sono stata proprio contenta! Quando li ho ringraziati, mi hanno chiesto dove andassi. A Roma. "Fai proprio bene!".

I pulman da Napoli erano 19, circa mille persone (54 posti a pulman, fate voi il conto). Siamo partiti in ritardo, non chiedetemi il perché. Però è stato un bene. Perché a Roma eravamo il fanalino di cosa del corteo, e siamo quindi riusciti a stare lontano dalla guerriglia, dalle auto incendiate, dalle cariche. O almeno, quasi sempre. Qualche carica, da lontano, l’abbiamo vista anche noi. Tante ambulanze, tanti camion dei Vigili del Fuoco. Sportelli per il bancomat incendiati. Cassonetti idem. Una città messa in ginocchio.

Lì per lì mi sono vergognata. Di quelli che mi han preceduto nel corteo. Ora non riesco a schierarmi. Perché le auto erano auto blu, perché non sono neppure certa che fossero tutti manifestanti (e al riguardo vi rimando a questo video e questo articolo). Perché non so se c’è un altro modo per cambiare le cose. Ne abbiamo parlato molto durante il viaggio di ritorno, prima solo io e Carlo, poi, pian piano che intorno a noi le persone si svegliavano, siamo arrivati in 4, 5, 6 persone. A discutere sul come sarebbe possibile cambiare le cose. E purtroppo lo sappiamo tutti che le manifestazioni pacifiche non sono servite a nulla e non serviranno in futuro.

Ma, più di tutto, io mi sono vergognata per qualcos’altro. Per tutti quelli buoni a fare solo blablabla, tutti quelli che erano d’accordo coi motivi delle manifestazioni, che sono contro la Riforma e contro il NanoDuce, ma che non alzano un dito per cambiare le cose. Quelli del "Io voglio protestare, ma per farlo vado il 14 a Roma, non occupo mica l’Università" e poi non si sono visti. Quelli che "Ho una correzione col prof". Quelli che "Tanto io non vado all’Università" o anche "Tanto mi trasferisco all’estero". Quelli che "Perché? Contro cosa si protesta?".

Mi vergogno più per loro, che per i sanpietrini lanciati verso le forze dell’ordine.

More

gli sbirri a Bxl

Leggevo questo post sulla violenza degli sbirri.

E mi sono ricordata di un giorno a Bruxelles. Ero con *lui*, mi era venuto a trovare, e stavamo andando in aereoporto per prendere l’aereo della RyanAir per Roma. Scendevo in Italia per le feste di Pasqua.
Dietro la stazione all’improvviso li vedo: due poliziotti (o quel che erano), ovviamente armati, che picchiavano un tizio. Lui era in un angolo, una rientranza della parete. Forse un accesso alla stazione momentaneamente chiuso, non ricordo. Non reagiva, cercava solo di farsi male il meno possibile, suppongo.
Ricordo che ero impaurita, mi fermai, mi chiesi perché lo facessero. *Lui* mi portò via, non so se avesse paura, per lui, per me o che altro.
Cosa avrei fatto se fossi stata da sola? Molto probabilmente di lì non ci sarei nemmeno passata, dato che generalmente non viaggiavo con la RyanAir. Forse mi sarei fermata, bloccata per il timore. Forse avrei urlato loro di smettere. O sarei semplicemente scappata via.

Non potrò mai saperlo.

Vi lascio qui il video dell’articolo su citato:

More

Gli italiani e il capo del Governo

“Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Riferito a Mussolini. 1945.

Thanks to il cospirazionista visionario.

More