Category: my diary

Elezioni e matrimoni

L’ultimo periodo è stato caratterizzato da:

  • Poca progettazione, perché vado allo studio soltanto due giorni a settimana, per poter studiare nei restanti cinque.
  • Tanto studio noioso, anche se non sembra mai sufficiente…
  • Tanti giorni a casa dei miei, con in testa i preparativi del matrimonio di mia sorella e l’impossibilità (ancora!) di poter usufruire di casa mia!
  • Tante risate con delle persone che non mi aspettavo potessero starmi così vicino, essere così simili a me ♥

Comunque.

Oggi sono felice, perché è lunedì e io non devo uscire, quindi son rimasta a casa a studiare e a vedere i risultati delle elezioni.
Purtroppo a livello europeo non siamo ancora riusciti a spodestare Junker, ma quel che è peggio (anche se non è ancora un dato certo) è che a Torre del Greco ci risarà Borriello come sindaco. Devo ricordarmi di cazziare i miei genitori, fieri non-votanti a questa tornata, non appena si lamenteranno dell’amministrazione del comune. Groan!

Sono anche contenta di aver finalmente dato il regalo per il matrimonio a mia sorella e al futuro marito, una reflex (ovviamente Canon), perché la desiderava da anni (e chi ha letto questo blog forse se ne ricorda anche… ;)). Ora non mi resta che superare lo stress da matrimonio (per fortuna non mio!) e ritornare al solito confortante tran-tran ♥

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#100happydays

Sono una persona poco costante.
Le cose mi vengono a noia subito, per non parlare poi di quanto poco io ci metta a dimenticarle!

Per questi motivi, non mi sorprenderò più di tanto se non riuscirò a portare a termine il mio primo challenge: i #100happydays, ma intanto mi godo le piccole cose di ogni giorno.
Anche nei giorni di merda.

I miei 100 giorni felici li trovate su twitter, tra i mille twit di ogni giorno :)

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di nuovo

E così, si ricomincia.
Di nuovo lunedì, di nuovo tra la gente.

Di nuovo il continuo sentirsi a disagio.
L’attenzione a ogni minimo gesto, ogni parola.

Ho paura.
Sono stanca.
Ed è solo lunedì.

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Obiettivo 2014

Questo 2014 è iniziato con più domande che risposte.

Gli ultimi mesi sono stati belli, fantastici. Vivere con la persona che si ama, in una città che ha mille potenzialità, fa stare bene.
Però.
Però, anche se ho quasi tutto ciò che potevo desiderare, mi manca ancora un lavoro.

Anzi.
C’è qualcosa di più di questo.
Quello che al momento non ho è un progetto. Un progetto fatto di punti concreti da portare avanti nel lungo periodo e che abbia un obiettivo ben preciso.
Purtroppo il problema è che non mi è ancora chiaro qual è il mio obiettivo.

Sono confusa.

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dhl

«E pensare che il primo giorno mi stavi antipatica»
«Perché?»
«Eri tutta gnègnègnè»
«Ma io SONO tutta gnègnègnè»
«Vero»
«Però ora ti sono simpatica. Allora gnègnègnè è okay?»
«Sì»

Ieri si è conclusa, per me e un’altra 40ina di noi, l’avventura DHL. Due settimane di corso, due di lavoro.
Le voglio ricordare con la conversazione di ieri con Fra.

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Un lavoro vero!

Per fine Novembre fino alle vacanze di Natale ho trovato un lavoro. Uno di quelli veri, in cui vai lì e -meraviglia delle meraviglie!- ti pagano!!!
Ma non solo, qui si vocifera anche di malattie pagate e ore di permesso maturate!
Cioè, quasi quasi mi pare impossibile!

Comunque tutto questo comporta l’uscire di casa alle 7:30 (vabbè, sempre un po’ più tardi, ma il 52 passa alle 7:45 e non posso assolutamente perderlo!) e tornare per… le 19:30. Dodici ore di fila fuori casa, per poi aprire la porta della propria dimora e trovare: letto da rifare, piatti da lavare, vestiti asciutti da sistemare, roba da stirare e chi più ne ha più ne metta.

Questa è la seconda settimana (e già mi sto chiedendo come facciano i lavoratori full time a non tentare il suicidio ogni lunedì) e sono miracolosamente viva nonostante la stanchezza, lo stress, i pianti liberatori, il freddo e soprattutto… nonostante l’influenza (bronchite?) di *lui* questo weekend.

Vorrei poter dire che ho sopportato tutto stoicamente ma non sarebbe vero per niente. Piuttosto ho rasentato la crisi di nervi e immagino che *lui* abbia seriamente valutato l’opzione TSO.

Ad ogni modo ora l’allarme sembra rientrato (ovvero, *lui* sta molto meglio, ma io sono stanca uguale, anche se pare che prima o poi ci si abitui, a questi ritmi massacranti) ma aspetterei prima di cantar vittoria. Aspetterei fino almeno al 24 Dicembre.

 

Piccola nota dolente: ma quando li faccio i regali di Natale se sto sempre a lavoro?

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I giorni scorrono veloci

I giorni scorrono veloci e io non sto prendendo appunti su praticamente nulla. Non so più se sto mangiando in maniera corretta, se sto facendo tutto ciò che devo, se sto dirigendomi nella giusta direzione.
Non ho il tempo per postare, per twittare, per fare debunking. O non ne ho la voglia. Mi dedico per lo più ai progetti architettonici, alla vita con *lui*, alle chiacchiere con poche persone.

Sto vivendo un bel periodo. Sto conoscendo persone nuove, alcune molto interessanti, altre bellissime, altre ancora, be’, un po’ meno degne di far parte della mia vita.
Sto finalmente bene, in pace.

A volte mi sembra che tutto giri troppo in fretta, mentre io vorrei concentrarmi sulle piccolezze e trovare la bellezza in ogni minima cosa, ma va bene così, per ora. Devo ancora trovare un vero e proprio equilibrio, mi sa. Ma intanto non cado, pure se capita di barcollare, di camminare indecisa verso non si sa dove, di cercare nel buio la mano di *lui* per avere una guida.

Tra le novità da ricordare ci sono:

  • l’aver conosciuto il tipo del 511 della sera, che, essendo una persona con la quale si chiacchiera volentieri, fa passare velocemente quella mezz’ora e più di bus in cui stiamo stretti come sardine;
  • il ricominciare a giocare a Pathfinder (non ancora, tra un paio di settimane) con dei colleghi di *lui*, il che mi dà eccitazione e nervosismo insieme;
  • l’aver compreso meglio determinate persone (conosciute per lo più solo online) e l’essermi particolarmente affezionata ad una di queste

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Vita sociale

Mercoledì.
Siamo usciti per cena con un amico di *lui*. Una persona che mi fa piacere incontrare, è simpatico e sempre gentile, ma soprattutto sembra essere attento ai bisogni altrui. Una cosa che raramente si vede in giro. Abbiamo optato per una pizza e (strano ma vero!) siamo riusciti a trovare una pizzeria, vicino Re di Roma, che le fa buone quasi quanto a Napoli. Almeno erano vere pizze e non le solite focacce! A casa stanchissima.

Giovedì.
Non me la sarei persa per niente al mondo, la presentazione del libro L’architettura del continuo curato da Emmanuele. Il libro non l’ho ancora letto, ma l’evento è stato interessante e pieno di spunti. E’ proprio un ambiente che apprezzo! Sinceramente, spero che questo tipo di iniziative fiorisca il più possibile.

Venerdì.
E’ venuto Gae con un amico, quindi siamo passati a prenderli ad Anagnina per poi uscire tutti insieme. Buddha Smile. Ho preso una birra scura (Reigele Weizen Augustus) che è piaciuta non solo a me, ma pure a *lui*!

Sabato.
L’idea era quella di andare a vedere Daniele Silvestri, ma devo ammettere che non mi allettava tantissimo. Per mia fortuna il concerto è finito prestissimo così ci siamo dedicati ad altro e siamo finiti in una specie di… boh? Birreria? Ex salumeria? Fatto sta che son riuscita a mangiare un panino prosciutto e mozzarella con dentro una vera mozzarella di bufala! Gnam!

Domenica.
Relax.
Finalmente!

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Tommy

Ho sognato 4 ragazzi. Non ricordo i volti di nessuno di loro, tranne quello di Tommy. Tommy era triste, forse depresso. Il volto era quello di un bambino, ma sono sicura avesse i segni di una barba rasata appena il giorno prima. Gli ho accarezzato il volto e l’ho rassicurato. Aveva freddo e l’ho abbracciato. Era molto alto. Non l’ho visto partire ma so che è andato via. Qui, siamo rimasti in due.

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