Vita sociale

Mercoledì.
Siamo usciti per cena con un amico di *lui*. Una persona che mi fa piacere incontrare, è simpatico e sempre gentile, ma soprattutto sembra essere attento ai bisogni altrui. Una cosa che raramente si vede in giro. Abbiamo optato per una pizza e (strano ma vero!) siamo riusciti a trovare una pizzeria, vicino Re di Roma, che le fa buone quasi quanto a Napoli. Almeno erano vere pizze e non le solite focacce! A casa stanchissima.

Giovedì.
Non me la sarei persa per niente al mondo, la presentazione del libro L’architettura del continuo curato da Emmanuele. Il libro non l’ho ancora letto, ma l’evento è stato interessante e pieno di spunti. E’ proprio un ambiente che apprezzo! Sinceramente, spero che questo tipo di iniziative fiorisca il più possibile.

Venerdì.
E’ venuto Gae con un amico, quindi siamo passati a prenderli ad Anagnina per poi uscire tutti insieme. Buddha Smile. Ho preso una birra scura (Reigele Weizen Augustus) che è piaciuta non solo a me, ma pure a *lui*!

Sabato.
L’idea era quella di andare a vedere Daniele Silvestri, ma devo ammettere che non mi allettava tantissimo. Per mia fortuna il concerto è finito prestissimo così ci siamo dedicati ad altro e siamo finiti in una specie di… boh? Birreria? Ex salumeria? Fatto sta che son riuscita a mangiare un panino prosciutto e mozzarella con dentro una vera mozzarella di bufala! Gnam!

Domenica.
Relax.
Finalmente!

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Tommy

Ho sognato 4 ragazzi. Non ricordo i volti di nessuno di loro, tranne quello di Tommy. Tommy era triste, forse depresso. Il volto era quello di un bambino, ma sono sicura avesse i segni di una barba rasata appena il giorno prima. Gli ho accarezzato il volto e l’ho rassicurato. Aveva freddo e l’ho abbracciato. Era molto alto. Non l’ho visto partire ma so che è andato via. Qui, siamo rimasti in due.

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Alle ortiche!

Lo scorso weekend è stato il primo solo per noi, e sono stata bene benissimo anche se avevo un po’ di raffreddore e non è che mi reggessi tanto in piedi, ma vabbè.

Questa settimana ho lavorato poco, nel senso che venerdì, causa scioperi e non solo, abbiamo saltato. Quindi settimana cortissima.

Giovedì sono passata al mercato di Via Sannio e sono rimasta un po’ sconvolta dalla gente che ti chiama, ti chiede di guardare le cose, vuole sapere che stai cercando, che ti serve, quali sono i tuoi gusti. Insomma un po’ troppo invadenti per i miei gusti, lì per lì ho pensato che ci sarei tornata volentieri, ma con la scorta. vediamo se sarà possibile farci una capatina con *lui*.

Ieri sera una bella pizza con Anto e Fabio e tante chiacchiere. Era praticamente l’unico pensiero positivo che mi ha aiutato a superare questo lungo weekend.

Ora è domenica sera, sono a Torre davanti al portatile a concludere questa settimana un po’ sui generis, da sola.

Domani ho ancora da fare qui, poi nel pomeriggio prendo un bel regionale e torno nella capitale. Sarà noioso, come al solito. Troppe ore di viaggio, nessuno con cui condividerle. Spero solo che il nuovo mp3 pezzottissimo cinese regga a sufficienza.

Mercoledì sera dovremmo uscire con un amico di *lui*, mentre giovedì ho un impegno importantissimo che non posso proprio perdere.

Sto quasi mandando alle ortiche il mio essere asociale. Per non parlare della misoginia. Non mi riconosco più.

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Punti di riferimento

Lo scorso weekend ho portato a Roma il computer. Per cui ora posso dire di abitare davvero qui.
Un po’ mi fa strano. Cominciare una nuova vita in un’altra città, con la persona che amo.
Non avere più il culo parato da mammà (ammesso poi che lo abbia mai avuto), dovermi districare tra le faccende domestiche (ancora non ho fatto casini con la lavatrice, ammiratemi!), prendere da sola (o con *lui*) decisioni per le quali ancora sento il bisogno di una guida.
Mettere a posto casa mia.

Ci si sente come se i propri punti di riferimento stessero cambiando. E forse è effettivamente così.

E mi va bene :)

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Giornata NO

Oggi è proprio una giornata del piffero, di quelle in cui pensi che sarebbe stato meglio se fossi rimasta sotto le coperte a girarti e rigirarti come un kebab.

  1. Mi sono svegliata prestissimo andando a letto tardi.
  2. Il tempo era grigio grigissimo, insomma unammerda.
    E ora piove piovissimo, insomma mi son bagnata.
  3. La parrucchiera mi ha tagliato i capelli in modo che si gonfieranno di certo.
    E li ha asciugati una mezza ciofeca.
  4. Non ho fatto colazione.
  5. Fa un freddo cane.
  6. Penso a tutto quello che mi devo portare a Roma e muoro.
  7. Ho fame ho sete sono nervosa stressata e cago il cazzo a chiunque.

Questo post serve per avvisare il mondo che oggi mordo.

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vita romana

  • Il progetto coi colleghi procede bene, anzi direi benone. E’ decisamente appagante lavorare con menti preparate e desiderose di darsi da fare. Per non parlare, poi, dell’importanza di avere render fatti come si deve!
    Insomma, sono proprio soddisfatta.
  • La vita a Roma procede (quasi?) senza intoppi. Dopo un lunedì disastroso a causa della pioggia, non ci sono stati altri problemi.
    E’ bello sapere di poter andare un po’ dove ti pare, perché ci sono i mezzi per farlo.
    E l’abbonamento is the way.
  • Il fratello (+ fidanzata) di *lui* è ancora in casa ma nei prossimi giorni andrà via, portando con sé un po’ di cose. Avrei voluto sapere prima cosa portava via e cosa no.
    Sappiamo per certo che resteremo senza letto per un po’, ma abbiamo già comprato il nostro nuovissimo Dorelan
  • Il mio giovedì libero è stato sprecato a sbrinare il frigo. Una faticaccia, che non sarebbe mai terminata senza di *lui* (e senza la sua forza bruta!)
    Da annotare anche il fatto che mi ha salvato la vita uccidendo un insettaccio schifoso (dopo aver fatto mille storie perché lo uccidessi io… non so chi dei due era più terrorizzato, se io o *lui*. O l’insettaccio, ovvio.)
  • Oggi apro finalmente il pacco arrivato a casa ieri mattina (e che ha portato mia madre e mia sorella a chiamarmi per chiedermi che c’era dentro. Peccato che non lo sapessi). C’ho trovato un sacco di campioni di ammorbidente Lenor (più una confezione da 75 per me) da distribuire in giro. Avevo aggiunto la riga “ammorbidente” proprio oggi sulla lista della spesa.
    Comunque mia madre li vorrebbe tutti per sé, l’ho già capito. Dice che costano un botto!
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19 Settembre

PTI 19 2Lo ammetto, senza vergognarmene nemmeno troppo: lo spirito da manifestazione mi ha solo sfiorata, giovedì.
Vista l’importanza della cosa, non avrebbe dovuto esser così, ma dovreste capirmi. Era la prima occasione che avevo per incontrare tanti amici conosciuti solo online, e tutte le mie energie da sociopatica erano incanalate in quest’unico pensiero.

Quando sono arrivata al luogo dell’appuntamento ho pensato che, essendo in ritardo, probabilmente erano già andati via. E invece c’era Fabrizio, che per fortuna m’ha riconosciuta, altrimenti non oso immaginare.

In piazza c’era più gente di quanta me ne aspettassi, arrivata da tutta Italia coi pullman. C’è chi, tra andata e ritorno, s’è fatto 8 ore di viaggio, per venire a Roma a far sentire che c’era!
Sul palco si sono susseguiti vari relatori, tutta gente di un certo rilievo, sia nel campo della ricerca che non: è venuta anche la presidente dell’associazione Thalidomitici Italiani!

Purtroppo se si stava un po’ in disparte non si riuscivano a capire i vari interventi, e io ero troppo impegnata a vivere per poterli ascoltare con attenzione. Ma si può sempre recuperare con il file audio :)

Intanto ho rivisto Bruno, conosciuto Silvia ed Emmanuele, Francesca e Cassandra e Daria e Jas e.
Insomma, ne sono troppo troppo felice.

E spero proprio di rivederli a breve :D

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La crisi

Oggi torno a casa, sono stanca.
Mi trovo di fronte *lui*, il fratello e la fidanzata.

La crisi.

Perché sono 7 anni che abito da sola e vedo i miei solo a pranzo (e già quello mi provoca fastidio) e ora mi ritrovo con altre due persone (e se va male anche tre) in un monolocale dove starei stretta anche da sola.

Malessere.
E in più mi viene in mente che domani sarò circondata da persone, conosciute solo online.
Persone con le quali mi trovo anche bene, eh.

E’ solo che uscire, dare la possibilità agli altri di vedermi, è difficoltoso.
Mi faccio forza, mi costringo, ed esco lo stesso.
Ma sento che non è una cosa naturale. Ho i nervi tesi e una parte di me (una gran bella parte!) si ribella, vorrebbe tornare a casa, vorrebbe star da sola.

E’ stancante.

Vorrei solo sentirmi a mio agio.

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Io sto con la ricerca!

manifesto_roma_v12-09-2013Giovedì, a Roma, ci sarà una manifestazione organizzata da Pro-Test Italia. Cercheremo di far comprendere ai politici che, in merito alla direttiva europea 2010/63, stanno combinando solo grandi casini.

Per chi non lo sapesse, si tratta della normativa attualmente vigente in Europa circa la sperimentazione animale. Ovviamente deve essere recepita dagli stati membri.
In Italia se ne sono occupati il 31 Luglio, approvando, alla Camera, una legge che -purtroppo- ha svariati punti critici:

  1. L’Italia vuol rendere obbligatoria l’anestesia o l’analgesia in tutti i casi, quindi anche per un banale prelievo o se si stanno facendo dei test su nuovi analgesici.
  2. L’Italia vuole vietare l’allevamento di cani, gatti e primati destinati alla SA sul suo territorio, il che implicherebbe l’importazione dall’estero, con conseguente stress per gli animali e un aumento del costo.
  3. L’Italia vuol vietare:
    – gli xenotrapianti, obbligando i pazienti che ne necessitano a farsi impiantare valvole metalliche;
    – le ricerche sulle sostanze d’abuso
    – le esercitazioni didattiche con gli animali nella maggior parte degli indirizzi universitari, formando così dei professionisti impreparati che metteranno a rischio la salute dei pazienti (umani e animali).

Io parteciperò, perché penso che quello della ricerca biomedica sia un settore troppo importante per poterci permettere di maltrattarlo con una legge di questo tipo.

Per maggiori informazioni: link!

 

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Considerazioni sparse

Le prime considerazioni rigorosamente sparse, dopo la mia prima vera settimana a Roma.

  • Due ore di viaggio all’andata e due al ritorno passano più volentieri se i mezzi pubblici funzionano.
    Ancora meglio se c’è qualcuno con cui fare il viaggio, o almeno metà del viaggio.
    Ma andrebbe bene anche leggere un libro o ascoltare musica.
  • Per il punto sopra, sento sempre più la necessità di un ebook reader e di un lettore mp3.
  • Fare le pulizie domestiche non è un peso finché non arriva il giovedì, giorno delle grandi pulizie (che temo sempre di fare in maniera errata).
  • A Roma c’è chi è tanto disponibile da sorprendermi.
  • Il pullman 052 è un toccasana. Quando e se arriva.
  • Quella casa è troppo piccola per tre persone e io ho bisogno di stare un po’ con *lui*.
    Sola con *lui*.
  • Lavorare (pagati o no) stanca.
  • Mi sento sempre l’ultima arrivata. E stavolta a ragion veduta.
  • Il mio umore può oscillare tra due estremi una quantità infinita di volte durante una giornata.
    Soprattutto di giovedì.
  • Dovrei fare un test per capire se è più lento il portatile o il cellulare.
  • Sono sempre la più brava al pc.
  • Ho voglia di patatine al formaggio (non c’azzecca niente, ma vabbè).
  • Le pizzette di Roma sono delle bombe che ti riempiono subito.
  • Il bar a piazza Mancini non mette la crema pasticciera nei cornetti ma una cosa insipida che non so che sia.
  • Il custode si chiama Francesco.
  • Alla sera crollo ad un orario normale, come le persone normali.
    Non ho ancora deciso se è un bene o un male.
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