Ieri abbiamo fatto i pomodori. La salsa. Le conserve. Come volete chiamarli insomma.
E ne pago ancora le conseguenze, causate dalla inettitudine della sottoscritta a far fronte al punto 4 dell’elenco giuddetto.

  1. Per iniziare, bisogna avere a portata di mano un centinaio di chili di pomodori (chi non ce li ha?).
  2. Togliete i piccioli. Anche detti strepponi. A uno a uno: le mani vi diventeranno nere.
  3. Lavate i pomodori.
  4. Schiacciate i pomodori. Se non volete dover pulire anche il soffitto dagli schizzi, sarebbe meglio tagliarli in due col coltello. Assicuratevi di essere abili con le lame o di avere la pelle delle mani molto resistente. Le vostre mani assumeranno un colorito giallognolo rossastro, anche per il sangue versato.
  5. Bollite i pomodori.
  6. Passate il tutto per la magica macchina che separa il succo dai semini e dalla pellecchia e che non mi ricordo come si chiama.
  7. Preparate qualche centinaia di bottiglie di vetro e metterle in fila indiana, così è più facile contarle.
  8. Infilate un po’ di basilico in ogni bottiglia ed estraete il dito incastrato utilizzando del succo di pomodoro, che lo renderà scivoloso e vi permetterà di salvare capra e cavolo (dito e bottiglia).
  9. Prendete un imbuto e riempite col succo di pomodoro tutte le bottiglie. Piangete sulla salsa versata che cadrà copiosamente tra una bottiglia e l’altra.
  10. Tappate le bottiglie con apposita macchinetta. Esercizio consigliato per chi vuole rinforzare i bicipiti.
  11. Bollite le bottiglie per 4 ore circa.
  12. Pulite casa. O trasferitevi.