Solita routine. Si va all’università, si cerca di farsi piacere le materie. Si cerca di non sbagliare. In qualsiasi campo. Si cerca di evitare di fare/dire cazzate, e di essere la solita rompipalle. Avrei tanto su cui lavorare, per cambiare me stessa. Ma come si fa?
Una volta Melania mi disse una cosa così: "Una volta presa la tua decisione, se non sei felice allora fingi di esserlo finchè non lo sarai per davvero." Mi chiederete che c’entra. Dato che non ho preso nessuna importante decisione negli ultimi giorni. Ma come si fa a fingere di essere felici?
no, infatti non è affatto possibile…. Significherebbe Prendere ingiro Te stessa per prima, e poi subito tutte le persone che nutrono anche un minimo di affetto per te… che siano amici, fidanzati o familiari, tutti verrebbero presi in giro da questo falso comportamento poi…non esiste fingere di essere felici…
come si fa a fingere di essere felici? >_<
se fingi non riuscirai mai ad esselo per davvero ç___ç
bene. almeno c’è qualcuno che la pensa come me ciao biaaaa
ciao alexiel ^_^/
che palle, ma poi chi l’ha detto che l’unico obbiettivo della vita è essere felici? ce ne sono mille altri.
cioè non pensiamo alla felicità (parolone con cui ci si riempie la bocca) come la cosa a cui tendere in assoluto; concentriamoci su altri obbiettivi (chè tanto la felicità è un ideale e come tale è irrealizzabile), cerchiamo di raggiungerli = soddisfazione delle proprie aspirazioni, e la tanto desiderata felicità se viene viene e se non viene va a quel paese.
il problema è che pensiamo alla felicità come a uno stato "di grazia permanente ".e di nuovo: ma chi l’ha detto? la colpa sta nel fatto che siamo figli di Pitagora e di Casadei, cresciuti con una morale cattolica, ma nella realtà essa ora c’è e ora non c’è quindi….ascoltate bob marley e un po’ di musica rilassante.
non credo si possa "fingere" di essere felici…
ps: complimenti il tuo blog è molto carino.
anya78, grazie ^^jo, ho per caso detto di star cercando la felicità in quanto tale?
cioè non pensiamo alla felicità (parolone con cui ci si riempie la bocca) come la cosa a cui tendere in assoluto; concentriamoci su altri obbiettivi (chè tanto la felicità è un ideale e come tale è irrealizzabile), cerchiamo di raggiungerli = soddisfazione delle proprie aspirazioni
quoto in toto, è ciò che ho sempre pensato
giusto, mi è schizzata fuori una riflessione nietzscheiana.
cià cià
ogni riflessione nietscheiana è sempre ben accetta ciao capo!
gente come voi non potrà mai essere felice perchè la felicità è uno stato di grazia e serenità fatta di piccole cose,che premia chi guarda la vità con positività….
E’ qualcosa che arriva quando meno te lo aspetti,e va via in un batter di ciglia ma ti lascia sulle labbra il sapore di vaniglia e cioccolato caldo……
non sono d’accordo con la definizione di envie de vivre. perchè sono contrario a questo tipo di definizioni.
parole come amore, felicità ecc… sono dovute alla (grave) sindrome (risalente per altro a più di 3000 anni fa: sofocle, socrate ecc) della nostra società di definire, razionalizzare.
non sono fattori che nego totalmente, ma in alcuni casi ci si può lasciare andare, senza pensare troppo
e poi come fai a dire "gente come voi non sarà mai felice perchè la felicità è…"
se viene quando te lo aspetti e se ne va senza che te ne accorgi, come fai a definirla? e se quel sapore di vaniglia non fosse altro che la nostalgia di non averla acchiappata del tutto? sarebbe tristezza
e poi mica a tutti piace la vaniglia e il cioccolato caldo, e mica per tutti la felicità ha questi sapori???
cioè dire: "la felicità è" mi pare quanto meno azardato, perchè, come disse il mio grande prof di religione, "tu sei unico al mondo" e quindi i modi in cui si manifesta la felicità sino infiniti e tutti differenti.
envie, non per sapere i fatti tuoi, ma sei cattolico/a praticante?
il fatto di essere unici al mondo non comporta il non poter essere felici,non credo che si è felici solo se si crede in un Dio al di sopra di tutto….
sono d’accordo sul fatto che la felicità si manifesti infinitamente e differentemente…..
Io contesto semplicemente la tua affermazione nel dire che "la felicità è un ideale irrealizzabile" asslutamente credo che questa sia l’affermazione più negativa e pessimista che abbia mai sentito,sembra più che altro l’affermazione di uno sfigato,insoddisfatto di quello che ha,insoddisfatto di quello che fin’ora gli ha dato la vita,e che non crede abbastanza nelle proprie capacità perchè parte già prevenuto nei confronti del futuro e pone dei paletti alla realizzazione personale…..
Le persone POSITIVE sono felici ogni singolo giorno….certamente succedono anche cose negative ma in fondo ci fanno rendere conto di quanto sia bella la vita..e di quanto siamo realmente fotunati…più ti lamenti meno sarai felice nella vita!!!!!!!!!!!Bisogna darsi una mossa e
VIVERE,VIVERE,VIVERE
p.s.a proposito del mio Credo,sono religiosa…ma non credo che questo cambi il mio modo di guardarmi intorno,anzi la religione da questo punto di vista mi influenza ben poco……..
Per ALEXIEL non si può fingere di essere felici ma si può esserlo realmente…..
Vedendo anche le cose negative sotto una luce positiva….
e non piangendosi addosso ma sorridendo a tutto e a tutti di vero cuore…..
per envie: per "ideale irrealizzabile" intendo che non è possibile vederlo perfettamente compiuto come lo si dipinge nell’ immaginario collettivo o nella cultura cattolica (oppure occidentocentrica), non che non esiste, capito? irrealizzabile nel senso che quello che avremo è sempre minore della sua rappresentazione ideale (vedi platone e il mito della caverna)
P.S. rimane il fatto che l’ideale in sè e quello della felicità nello specifico, nn è altro che un prodotto della cultura greco- razionalista-scientista occidentale
P.P.S. si vedeva che eri cattolica (e donna): quella che traspare dai tuoi discorsi è una visione di impostazione religiosa (che io nn critico affatto: sono un democratico pluralista, era solo una curiosità per vedere se ci avevo azzeccato )
CIAO