Per fine Novembre fino alle vacanze di Natale ho trovato un lavoro. Uno di quelli veri, in cui vai lì e -meraviglia delle meraviglie!- ti pagano!!!
Ma non solo, qui si vocifera anche di malattie pagate e ore di permesso maturate!
Cioè, quasi quasi mi pare impossibile!

Comunque tutto questo comporta l’uscire di casa alle 7:30 (vabbè, sempre un po’ più tardi, ma il 52 passa alle 7:45 e non posso assolutamente perderlo!) e tornare per… le 19:30. Dodici ore di fila fuori casa, per poi aprire la porta della propria dimora e trovare: letto da rifare, piatti da lavare, vestiti asciutti da sistemare, roba da stirare e chi più ne ha più ne metta.

Questa è la seconda settimana (e già mi sto chiedendo come facciano i lavoratori full time a non tentare il suicidio ogni lunedì) e sono miracolosamente viva nonostante la stanchezza, lo stress, i pianti liberatori, il freddo e soprattutto… nonostante l’influenza (bronchite?) di *lui* questo weekend.

Vorrei poter dire che ho sopportato tutto stoicamente ma non sarebbe vero per niente. Piuttosto ho rasentato la crisi di nervi e immagino che *lui* abbia seriamente valutato l’opzione TSO.

Ad ogni modo ora l’allarme sembra rientrato (ovvero, *lui* sta molto meglio, ma io sono stanca uguale, anche se pare che prima o poi ci si abitui, a questi ritmi massacranti) ma aspetterei prima di cantar vittoria. Aspetterei fino almeno al 24 Dicembre.

 

Piccola nota dolente: ma quando li faccio i regali di Natale se sto sempre a lavoro?