C’è una cosa della quale mi son sempre lamentata. Della mancanza di amici, fondamentalmente. Di quelli che si preoccupano se salti una lezione all’università, di quelli con cui esci il sabato pomeriggio, di quelli che puoi dire "è un mio amico".
Ecco, devo ricordami di non piangermi più addosso. Per quanto sia triste a volte, ma (come ho fatto a non rendermene conto prima???) io rifuggo la compagnia nella maggior parte dei casi. E’ come se mi sentissi troppo stretta quando mi trovo per troppo tempo con le persone. Come se non perdessi una parte di libertà. Di andare dove mi pare, di sedermi al primo all’ultimo banco, di…
Non lo so più nemmeno io. Non so cosa voglio, non so cos’è che mi fa stare meglio/peggio.
Il problema è che qualunque tipo di rapporto interpersonale lede la propria libertà individuale: se cerchi una spalla amica, qualcuno cercherà la tua.Poi ognuno decide cosa gli conviene.
Mh non è quanto le spalle amiche possano cercare la mia, anzi. Se una spalla la considero amica, sono ben lieta di ricambiare il favore.E’ piuttosto l’antipatia per i gruppi, forse. In effetti non riesco a mettere bene a fuoco la questione…