In realtà non oggi, ma grazie al sito unaparolaalgiorno, ho imparato un po’ di cose.

  • Ho scoperto che l’alcova è un elemento architettonico in primis, derivando dall’arabo al qubba, che significa "cupola, padiglione".
  • Mi sono ricordata il significato di apotropaico, che tendo a dimenticare periodicamente: "che annulla o allontana influssi maligni".
  • Ho capito che antonomasia non è mica solo un modo di dire (per antonomasia) ma è proprio una figura retorica. Io le figure retoriche non le ho mai ricordate: quando facevo i temi sui testi, avevo un fascicolo con su scritte quali erano e pure gli esempi!

E per tutto il resto, andate a vedervi il sito, che è proprio carino!
Ma forse c’è dell’altro.

  • Negli ultimi mesi ho capito che non è mai bello vivere secondo il motto la miglior difesa è l’attacco perché poi finisce che diventi acido e antipatico e gli "amici" ti fan ciao ciao e se ne vanno.
  • Ho scoperto che certe volte le cose vanno come le ciliegie, che una tira l’altra. Per cui se esco un giorno, avrò più voglia di uscire quello dopo. Se resto a casa ad abbruttirmi (psicologicamente. forse.) poi col cavolo che la sera voglio vedere qualcuno. Se faccio l’amore, dopo ne ho anche più voglia (sempre se non sono crollata causa stanchezza). E così via. Ne dovrebbe derivare che, se sorridessi ora (immaginatemi che sorrido: lo sto facendo, davvero) allora dopo, o domani ne avrò voglia ancora e ancora. Purtroppo se ne deduce pure che, se ieri e l’altroieri non ho mosso un dito per togliere la polvere (ma anche studiare, eh), manco oggi mi va di farlo. Pazienza. Non si può avere tutto dalla vita.