Non avrei saputo dirlo meglio. 

Secondo la Chiesa Cattolica, tanto per fare i primi tre esempi che mi vengono in mente, è vietato fare sesso al di fuori del matrimonio, usare gli anticoncezionali, convivere "more uxorio". Eppure io conosco un sacco di persone che trombano allegramente prima delle nozze, adoperano regolarmente il preservativo o la pillola, dormono insieme preoccupandosi di sposarsi se e quando gli garba, e ciononostante si professano cattolici: né, a quanto mi risulta, qualcuno si prende la briga di estrometterli da un consesso del quale, con ogni evidenza, infrangono apertamente le regole un giorno sì e l’altro pure. A questo punto, per favore, mettiamoci d’accordo: o ci diciamo chiaramente che il cattolicesimo è una religione con dei precetti che possono essere indifferentemente rispettati o non rispettati a seconda di come girano i coglioni ai loro destinatari, e allora quando il papa ne spara due o tre delle sue non dobbiamo preoccuparci perché si tratta di blandi consigli che lasciano il tempo che trovano; oppure decidiamo che la Chiesa Cattolica ha effettivamente qualche milione di fedeli in meno rispetto a quelli che sostiene di avere, giacché in realtà la maggior parte di coloro che blaterano di appartenervi ne sono fuori con tutte le scarpe, e allora quando il papa ne spara due o tre delle sue dobbiamo preoccuparci ancora meno, perché in realtà le forze su cui può contare sono numerose più o meno quanto un club di appassionati del Subbuteo. Mi pare, però, che alla faccia dell’evidentissimo "tertium non datur" quella prescelta sia un’ingegnosa terza via: si sbandierano divieti e proibizioni come se piovesse, si ignora il fatto che pochissimi li rispettino, e in tal modo si finge di poter disporre di un esercito infinito che in realtà -checché ne dicano quelli che credono di farne parte- non esiste. Che facciamo, iniziamo a contarli davvero o andiamo avanti chiudendo un occhio e moltiplicando?

Preso da QUI.