Mi sono allontanata da quelle persone che non mi facevano essere felice. Non è stato difficile. Bastava semplicemente evitare di chiamare, farsi sentire.
Perché, davvero, io mi ci diverto pure ma poi. Poi torno a casa e sono triste. E allora no, meglio di no.

Per la verità, ultimamente ho una vita sociale quasi nulla. E mi mancano tante cose e tante persone.
Mi manca il mio fratellino, ma non trovo mai il coraggio di chiamare casa sua, la sua vecchia casa, per farmi dare un recapito che funga. E dover fare sempre il primo passo non aiuta per niente. Solo che cerco di non pensarci, perché preferisco essere quella che ci tiene di più, piuttosto che non essere nulla.
Mi manca il rosso, perché è divertente. E’ una ventata di aria fresca. Per dirla alla Rusty, è un attrattore. E poi, diciamocelo, ridere fa sempre bene.
Mi manca passare del tempo con qualcuno che condivida, con me, tante cose. Perché, in effetti, se mi si tolgono architettura, manga, fotografia, libri, che resta di me? Forse dovrei chiamare Anto, che è l’unica mia anima gemella da questo punto di vista.
Ultimamente, poi, mi manca la vecchia compagnia. Ma quella non c’è più, non ci sarà più. Le persone cambiano.

E io dovrei trovare un posto adatto a me. Vorrei circondarmi di persone attive. Intraprendenti. Che riescano a trascinare anche me. Vorrei far parte di qualcosa di più grande. E dovrei smetterla di guardare telefilm, perché temo tanto che Greek – La confraternita mi abbia troppo condizionata.